Le scuole hanno riaperto le porte da sette giorni ed in rete si legge della disperata situazione in cui versano la maggior parte degli edifici scolastici: classi sovraffollate, edifici in pessime condizioni strutturali ed igieniche, mancanza di autorizzazioni in materia di sicurezza, barriere architettoniche e chi più ne ha più ne metta.
Il quadro che ne esce è davvero desolante.
Paradossalmente nel Comune di San Pietro al Natisone (UD) vi sono due realtà scolastiche statali: una bilingue e l'altra monolingue; gli spazi per quest'ultima risultano sovrabbondanti, mentre quelli per la bilingue risultano molto al di sotto del minimo legale. L'aspetto irritante è che lo spazio c'è (per tutti) ma l'amministrazione comunale vuole penalizzare a tutti i costi la scuola bilingue.
L'opposizione a concedere spazi espressa da sindaco e maggioranza è stata (per fortuna) “cancellata” da un invito “dall'alto” affinchè si trovino e si concedano gli spazi che speravano di negare.
Non dimentichiamo poi che i fondi per ristrutturare la sede della bilingue ci sono (circa 2 milioni di euro) però non c'è nessuna novità riguardo al progredire della progettazione, ai tempi, ecc.
In tutto questo prendere e perdere tempo il sindaco non si rende conto (forse) di quanti soldi in più sono e saranno spesi per “rattoppare” altre sedi, per adeguare classi o parti di edifici, ecc.
Considerata la “leggerezza” con cui viene affrontato il problema della scuola sorgono, inevitabilmente, dubbi sul fatto che i 2 milioni possano bastare, col rischio che ci si trovi un opera incompiuta ed in difficoltà nel reperire i soldi necessari ad ultimarla (o forse è questa la speranza?). Oltre a questo si tenga presente che l'unica proposta “concreta” e immediata è stata quella del comitato genitori che vedevano (e vedono) nella ristrutturazione del College, la soluzione più fattibile, la più economica, la più logica anche in considerazione della posizione dell'immobile; tale progetto non è mai stato realmente considerato e oggi si può dire che il (loro) problema sarebbe l'eccessiva “vicinanza” della bilingue alla scuola monolingue: ci sarebbe il rischio che i bambini delle due scuole potrebbero incontrarsi e giocare assieme con preoccupanti “contaminazioni”.....
Quello che fa rabbrividire è la ossessionante volontà di dividere, di creare ancora barriere tra persone che, tra l'altro, fanno parte della stessa comunità.
Purtroppo chi non sa parla e critica, senza mettersi nei panni di chi deve sopportare una situazione scolastica tutt'altro che facile.
Una cosa è certa, se tale sorte fosse toccata alla scuola monoligue, le porte della bilingue si sarebbero spalancate.
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