Siamo una specie strana, a volte diversamente intelligente. Se ci fosse un extraterrestre a studiarci come "umanità" ci capirebbe poco.
Inquiniamo perchè costa troppo evitarlo.
Deforestazione e decimazione di varie specie portano guadagni.
Abbiamo creato il denaro per facilitare gli scambi, ma in nome di questa risorsa immaginaria distruggiamo ecosistemi che i permettono di vivere.
Affolliamo recinti fatti di limiti immaginari chiamati confini e ci diamo da fare per cacciare chiunque tenti di attraversarli.
Chi ci dovrebbe rappresentare non lo fa più o forse non l'ha mai fatto, ma ci ostiniamo ad illuderci e ci scorniamo perchè un clan o l'altro metta il loro vessillo in parlamento.
I governi mondiali hanno come obiettivo la piena occupazione, farci lavorare il più possibile, levarci il tempo libero, convincerci che sia un guaio il fatto che manchi il lavoro impedendoci di pensare a come vivere senza aver bisogno di lavorare per forza.
Produciamo quantità enormi di servizi e di beni che non ci servono e ci impegniamo affinchè diventino indispensabili.
Decidiamo che alcuni giorni, alcune date siano da destinare al divertimento a tutti i costi e diventiamo nevrotici nel tentativo di divertirci per forza.
Siamo ansiosi ed ossessionati a superare gli altri, a vincere senza chiederci che cosa vinciamo, se questa ossessione ci faccia vivere più o meno felici e perchè.
Dobbiamo andare sempre più veloci senza sapere dove stiamo andando.
Quando le incongruenze esistenziali ci piombano addosso, non sappiamo fare di meglio che chiedere aiuto a divinità immaginarie, create da noi, che la sappiano più lunga di noi e magari ci convinciamo che in nome del loro divino volere sia giusto farci la guerra gli uni contro gli altri.
Dovremmo fermarci, pensare, prendere coscienza di quello che siamo, di cosa possiamo fare e come cambiare davvero in meglio le cose.
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