Una nutrita partecipazione ieri sera a Tribil Superiore in occasione dell'incontro organizzato da "Free planine" in merito alla possibile adozione di variante al piano regolatore comunale ed alle possibili conseguenze che ciò comporterebbe.
La maggior parte degli intervenuti (quasi la totalità) ha espresso forti dubbi sulla modifica delle norme urbanistiche che consentirebbero la realizzazione di edifici da destinare ad agriturismo.
Sono state esposte con competenza tutte le caratteristiche e peculiarità dei prati tipici di Tribil, nonchè la necessità di mantenerle e valorizzarle in quanto uniche. Tutti d'accordo sull'importanza di mantenere puliti i prati eseguendo o facendo eseguire gli sfalci, ciò che non è chiaro è come si possa pensare che consentire la nascita di nuove strutture possa "salvare" i prati, forse il contrario. Se anche l'amministrazione comunale è d'accordo sul tutelare un bene così prezioso, si potrebbe trovare il modo ed i fondi per tutelare sia la zona del Planino che quelle limitrofe, magari recuperando/salvando anche altri prati dall'avanzare del bosco.
Purtroppo è vero che oggi sono pochissime le persone che dedicano tempo e denaro per falciare e mantenere l'ambiente curato, a causa del poco tempo disponibile, della "non necessità" economica e forse della generale propensione della società moderna al litigio piuttosto che all'aiuto reciproco, per cui ognuno guarda al proprio orto. Fare un favore oggi per molti è sospetto....
Tuttavia il timore delle persone sta nel fatto che la variante, forse nata da qualche richiesta imprenditoriale, consentirebbe la realizzazione di fabbricati e l'apertura di attività che, nel caso non funzionasse verrebbe abbandonata assieme ai nuovi fabbricati che, al limite, verrebbero convertiti in abitazioni. Questo però dopo aver compromesso un ambiente molto raro e specifico sia dal punto di vista floristico che faunistico.
E' giusto non fare processi alle intenzioni come ha ribadito il sindaco, ma è doveroso prendere in esame anche la peggiore delle ipotesi.
Il movimento "Free planine", come è stato ribadito più volte, non è contrario agli investimenti sul territorio, ma vuole andare a fondo prima che il danno sia fatto; è noto a tutti che di abitazioni vuote o da recuperare le Valli sono piene, perchè non agevolare il recupero di questi fabbricati? Ce ne sono moltissimi che meriterebbero di essere recuperati destinandoli ad agriturismo e dai quali partire per godere della bellezza dei prati e dei panorami che offre il territorio.
La nascita del movimento "Free planine" è molto positiva perchè testimonia la presenza di persone che sono stanche di vedere le Valli come "terra di conquista" intesa sia dal banale punto di vista della raccolta di funghi, castagne e frutta che dalla più grave e dannosa attività estrattiva che depreda e rovina da anni le Valli e che pare nessuno possa limitare e/o tutelare.
La raccolta firme contro l'adozione della variante è iniziata.
Da più o meno quarant'anni i prati di Tribil sono per me un luogo unico; quando ne ho bisogno, mi faccio una biciclettata e da Castelmonte a Tribil rallento la corsa, perchè è questo che chiede la strada.
RispondiEliminaLe scorpacciate immobiliari mi fanno schifo.